AUGUSTO BLOTTO

RAGIONI, A PIENE MANI, PER L’”ENFIN!”

NOTA INTRODUTTIVA

Sovente, nel parlare della mia opera, la si è voluta definire un continuum, un nastro che da un lontano inizio si srotola: interromperlo e riprenderlo parrebbe sciolto da vincoli temporali o strutturali.

Non credo sia così: ciascuno dei 59 volumi possiede in qualche modo un inizio, uno sviluppo, una fine: un’aura vi circola, una temperie che lo individua, non confondibile.

 

Nell’autunno del 2002, terminata La vivente uniformità dell’animale, ho invece pensato di dar corso davvero a un continuum: un’opera dalle dimensioni inconsuete, da iniziare allora, e destinata a terminare con la mia morte.

Giovandosi delle ampie schiarite di libertà e vigore che offre la vecchiezza, sarà un prestarsi, un esporsi, alla freschezza inesauribile delle agnizioni quotidiane, per riedificarle nel mondo parallelo della scrittura del Reale. Quello che “sovrasta e ad un tempo intride le nostre inadeguate, incompiute esistenze” (Agosti); quello che è non detto, che per convenzione si dichiara indicibile, che copre la quasi totalità del nostro tempo, cioè quello non soggetto a “uscite ufficiali” (la “poesia in smoking” di montaliana memoria).

In una ridda di centinaia e centinaia di luoghi, visitati e fatti viventi dalla pietas del linguaggio.

Né mai ci si discosta da una partizione della materia in testi circolarmente compiuti, fruibili anche isolatamente. Parecchi infatti sono già apparsi, come riconosciuto dall’elenco in appendice, su riviste, blogs, e anche volumi antologici.

 

Nasce così Ragioni, a piene mani, per l’“enfin!” che oggi 21/03/2015 metto in rete sul sito www.augustoblotto.it, nelle prime 2084 pagine.

L’“enfin!” è certamente il baudelairiano gravitare verso la sera e il silenzio. Ma è anche lo stato di grazia di un consapevole vivere in contemporanea con l’immane opera compiuta, percepita come indifferente a qualsiasi modifica o aggiunta: il titolo del primo componimento è Sperando di non aver più da andare avanti.

(Pur nell’inevitabile, bifido lampeggìo all’intraprendere una nuova pagina: “e se questa fosse l’unica che si salva?”)

Il testo si può considerare pressoché definitivo, suscettibile soltanto di ritocchi “alla Bonnard” .

E proseguibile secondo gli anni e le forze.

 

  1.    Pare che Bonnard si aggirasse nelle ore morte per il Louvre con un pennellino ritoccando qua e là i suoi quadri già ufficialmente accettati ed esposti.

Nota del 15 settembre 2016

Nota del 15 settembre 2016

A fine agosto / primi settembre, cioè nel vero viraggio dell’anno, ecco il rendiconto del periodo 2015/2016: da pagina 2212 a pagina 2331.

Nota del 20 Settembre 2017

Nota del 20 Settembre 2017

ancora un appuntamento di fine Agosto, da pagina 2331 del 2016 a pagina 2430 del 2017.

Nota del 25 Settembre 2018

Nota del 25 Settembre 2018

Un altro anno, da fine Agosto ’17 a fine Agosto ’18, da pagina 2432 a pagina 2539.

Nota del 10 Settembre 2019

Nota del 10 Settembre 2019

Un anno ancora, da pagina 2540 a pagina 2641.

Nota del 26 Ottobre 2020

Nota del 26 Ottobre 2020

Ancora un'aggiunta: da pagina 2642 a pagina 2704.

Nota del 15 Novembre 2021

Nota del 15 Novembre 2021

Emergono alcune paginette (da 2705 a 2714) dal quotidiano mare di pagine bianche dettate dall’immobilità..

RAGIONI, A PIENE MANI, PER L’”ENFIN!”

APPENDICE

 

I testi sotto indicati, contenuti all'interno del libro, sono già apparsi su:

 

a) in volumi antologici

b) su riviste

c) su blogs

 

 

a)

 

AA.VV.

 

“Il clamoroso non incominciar neppure”- Atti della Giornata di studio in onore di Augusto Blotto – Torino, Archivio di Stato, 27 novembre 2009- Edizioni dell’Orso - 2010

 

  •  L’anchilosato che sbarcherebbe
  •  Persuasione, tu che
  •  Il mare, che si conosce

 

Augusto Blotto

 

a piene mani – 5 poesie inedite, presentazione di Stefano La Notte, Viareggio, [dia·foria 2011]

 

  •  Penso che buzzi viola
  •  La modernità del sangue
  •  Che mai i paesi

 

Augusto Blotto

 

I mattini partivi- Poesie per un angolo di pianura- 1951-2012 nino aragno editore – 2013

 

  •  Esistono, le castellarità
  •  Se in balìa
  •  Sono qui che mi
  •  L’anestesia in bianco e nero
  •  La carta di cenere
  •  Tuffo nel viola
  •  La gloria, la gagliardia
  •  La sciabola gonfia

 

b)

 

 

l’immaginazione – Rivista di letteratura – San Cesario di Lecce

 

- n°223 - luglio 2006

 

  • Forzando quel che
  • La vedovanza di sé
  • Tal che in un racconto
  • Forse non dovevo

 

- n° 232 – luglio/agosto 2007

 

  • La (modesta) dea e il ragionato addio
  • Vertigine dei passi
  • La pianura, d’estate
  • Soggiogate

 

- n° 240 – giugno/luglio 2008

 

  • Nei giorni di grigio continuo
  • Tutte le stazioni di autobus
  • Edificazioni di terre
  • In molti dei paesi del mondo

 

- n° 256 – luglio/agosto 2010

 

  • Ero parallelo a me, da giovane
  • La gioventù, dotata
  • Malevolenza d’addii
  • Il prato arancione, cartocciato di foglie

 

N° 276 – luglio/agosto 2013

 

  • Redini, guinzagli, divertenti
  • Le case vengono alle tempie
  • La compattezza dei luoghi solitari
  • Appoggiar polpastrello in cuna al bigio
  • Il gonfio che le città alle partenze
  • Questo bel frutto, oblato sulla foglia

 

 

c)

 

Sillogi di varia estensione su

 

  • Nazione indiana
  • RaiNews
  • dia°foria
  • blanc de ta nuque
  • Imperfetta Ellisse
  • La dimora del tempo sospeso e probabilmente altri